Un agosto torrido, quello del 1938. Nulla di strano che nel piccolo borgo ligure di Sant’Agatina un bambino vada a pescar granchi, cada e si sfracelli sugli scogli. Quando però anche il fratellino muore, al maresciallo Curto viene qualche sospetto, che diviene certezza al terzo incidente: qualcuno – o qualcosa – sta tessendo una ragnatela di morte. Mentre in lontananza riecheggiano i discorsi infocati del Duce e nei bar si discute di Bartali e Girardengo, le indagini si impigliano in una rete di silenzi, vecchi segreti e brandelli inascoltati di storia, in un romanzo corale che rispecchia l’Italia che fummo.
Curioso, distaccato, gentiluomo di poche parole, profondamente cittadino nel modo di vedere le cose, Auguste Maillot lavora in un commissariato di provincia, ai piedi di una vallata alpina, dove incontra casi che ci parlano della vita di paese, di mentalità e comportamenti radicati nella montagna e fuori dal tempo: casi che si aprono davanti ai suoi occhi di spettatore perplesso e si risolvono… quasi da sé.
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